Per un’impresa conformarsi alle norme e ridurre il rischio antitrust vuol dire far conoscere ai suoi dipendenti, quelli più esposti, i principi su cui poggia la normativa antitrust, i contorni giuridici della disciplina. 

Alla base del diritto antitrust c’è il convincimento che in un’economia di mercato, la tutela della concorrenza effettiva, spingendo le imprese a competere tra di loro, inneschi un processo virtuoso di innovazione e progresso, a tutto vantaggio dei consumatori che godranno di beni e servizi migliori a prezzi sempre competitivi. Da qui l’attività di vigilanza sempre più serrata da parte delle autorità antitrust.

Le imprese, soprattutto quelle attive nella produzione e nella commercializzazione di beni di largo consumo,  sono consapevoli della necessità di dotarsi di programmi di conformità con il diritto antitrust, per evitare di severe sanzioni in caso di violazioni e di conseguenza gravi danni per la loro reputazione.  

Questo è ancor più vero per le delicate questioni in tema di prezzi, siano essi suggeriti, imposti, flesciati, sottocosto o promozionali.

• Qual è il limite in punto prezzi tra ciò che è consentito e ciò che espone l’azienda, al rischio di sanzioni talvolta milionarie, e il dipendente, a quello di risarcimento e/o licenziamento?
• Quanto "costa" strutturare direttamente e adeguatamente programmi di compliance per familiarizzare i dipendenti con l’abc del diritto antitrust?